Stash De Rola – l’esteta della Swinging London

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“The artist is a creator of beautiful things”. Oscar Wilde, The Preface to The Picture of Dorian Gray, 1891.

Il 1967 è un circo. Stash de Rola un uccello piumato. Il lasso di tempo entro il quale i trapezisti più talentuosi volteggiano sulla Swinging London che resta ad osservare naso all’insù le loro piroette è quello incorniciato dalla creazione ad Abbey Road di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, The Piper at the Gates of Dawn e Their Satanic Majesties Request.

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Ci sono delle vite che vengono dedicate alla ricerca e alla conseguente incarnazione della bellezza più piena e sfaccettata, venendo attraversate dalla storia della cultura pop ma rimanendone inspiegabilmente ai margini pur rappresentando per certi istanti sfuggevoli ma fondamentali un faro inevitabile per quella stessa cultura. Di solito, queste esistenze sono vissute da figure predestinate, calamitanti, velate ad un particolare momento del loro tempo sulla Terra dal mistero e dalla riservatezza. Il principe Stanislas Klossowski De Rola raccoglie tutte queste qualità nella sua persona poliedrica, luminosa, cosmopolita.

Un nato e vissuto, come si diceva, al momento giusto nel posto giusto, l’ultimo vero e proprio esteta della storia vive fin dalla più tenera età in una sorta di À Rebours – all’inverso. Invece di ripiegare su se stesso il proprio io nella ricerca ossessiva dell’esteticità à la Des Esseintes, si dedica piuttosto alla mondanità più diversa, ricercando in ogni sua azione e scelta di vita la bellezza incontaminata. Figlio del celebre artista Balthus, trascorre la prima giovinezza presso Villa Diodati, in Svizzera. La dimora di famiglia, appartenuta a Lord Byron e luogo dove Mary Shelley concepì Frankenstein, diventa presto il punto di partenza di frequenti fughe a cavallo, durante le quali il giovane Stanislas, già talentuoso e precocemente colto, raggiunge la cittadina più vicina, dove può guardare la televisione e, soprattutto, ascoltare la musica del suo idolo: Elvis Presley. Il rock’n’roll lo traghetta dalle più prestigiose scuole private d’Europa a Los Angeles, dove cerca fortuna nella giungla di Hollywood. Il cinema, infatti, è l’altro grande fuoco sacro nell’adolescenza del Principe. Qualche anno prima, nel 1959, De Rola viene notato a Roma da Luchino Visconti, che gli offre un contratto e lo introduce a Federico Fellini. Con il Maestro riminese viaggia a Cannes e partecipa alla Tredicesima Mostra del Cinema. Sono queste le fondamenta alla base della natura cosmopolita di Stanislas, che proprio in questi anni inizia ad essere conosciuto tra le élites culturali europee con l’abbreviativo “Stach” (“Stash” dal 1966 in poi, per evitare errori di pronuncia), dividendosi tra Parigi, Londra e ancora Roma.

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Stash, Anita Pallenberg e altri con Andy Warhol e conigli.

Negli Stati Uniti ci torna con lo scopo di cercare un terreno fertile per i propri semi creativi nella scena beatnik di metà anni ’60, stavolta come musicista. Diventa amico dei Love, assiste a concerti privati di Yardbirds, James Brown e Dylan, ma essere associato alla nascente cultura hippie lo disturba, e in questo modo ne mette in luce i risvolti più torbidi in un’intervista del 2011 con Peter Markham: Il clima di quei giorni incanta una parte della gioventù di oggi, che non considera l’odio, la paura e il delirio che ispiravamo nei cuori della “straight society” americana. Qualcuno con i capelli lunghi e dei vestiti stravaganti era percepito come una minaccia, un portatore di violenza ingiustificata. Segue quindi il ritorno in Europa: prima a Copenaghen, dove registra il suo primo singolo da solista PEACE, poi a Londra. Il piano di Stash è quello di esplorare ed eventualmente inserirsi nel fermento culturale della Swinging London, all’apice del suo luccicare di specchietti e perline. Il risultato è ben più notevole: ne diventa uno dei principali agitatori, ispiratori e guide. La scintilla scatta quando De Rola decide di coinvolgere come collaboratori alla realizzazione del seguito della sua prima prova discografica un’incredibile stringa di nomi che include Lennon, McCartney e Jagger. Il progetto si rivela un aborto e non verrà mai stampato, ma contribuisce a garantirgli l’amicizia sincera di Beatles e Stones, un rapporto, sotto la superficie degli avvenimenti, ben più profondo delle semplici menzioni in numerose biografie su qualche gigante della musica. A Londra, Stash trova finalmente l’ambiente ideale per coltivare il culto della sua persona. Al suo arrivo, non può fare altro che comportarsi come, di fatto, si dovrebbe comportare un giovane, bellissimo, ricchissimo uomo di sangue blu in quella che, ai tempi, è senza dubbio la capitale mondiale della cultura nuova. Con la sua ammaliante ruota ben spiegata, il pavone irradia di luce propria le nottate della City, facendo sbocciare tutto il dandismo interno alla sua persona e diventando al tempo stesso uno specchio nel quale gli altri si riflettono e ispirano. Ecco le Rolls Royce, le stoffe orientali, le pellicce, i profumi intensi, le piume, gli anelli di famiglia appartenuti a Lord Byron, le ore passate sul piano spalla a spalla con Lennon (si dice che in una di queste occasioni John scrisse il giro di All You Need is Love, che Paul gli regalò una canzone – Suicide –  e che i Beatles avessero in mente di far registrare al Principe un intero disco di outtakes dall’era Sgt. Pepper’s / Magical Mystery Tour). La vita romantica del nobile svizzero a Londra non è di certo meno movimentata, e tra le tante donne che Stash ama nel corso degli anni ci sono le bellissime Marianne Faithfull, Nico, Anita Pallenberg e Romina Power, che lo lascerà per Albano Carrisi (sì, avete letto bene) in seguito alla pubblicazione sulla rivista italiana Playmen di un servizio fotografico nel quale il Nostro, impeccabilmente stiloso, posa nell’aristocratica villa di famiglia con due modelle completamente nude. Ma tanto lui ne verrà a conoscenza solo mesi dopo, dal momento che si trova in quel momento immerso in un viaggio spirituale in India. All’interno della fittissima rete di conoscenze che De Rola intesse tra una serata allo Speakeasy a base di Who ed un’altra all’Ad Lib a base Hendrix, però, ci sono due amicizie più o meno profonde che vale la pena di ricordare. La prima, forse la più sincera e duratura di quegli anni, la intrattiene con il dandy rock’n’roller per eccellenza: Brian Jones. Stash conosce l’Anima dei primi Stones a Parigi nel 1965 e i due diventano presto inseparabili, condividendo tessuti pregiati, accessori orientali, apparizioni al Festival di Cannes, un processo per droga nel 1967 e tanti altri momenti più felici, fino alla progressiva e fatale implosione di Brian, che li separerà e lo porterà alla misteriosa morte nella piscina della propria villa nel 1969.

 

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L’Express (Switzerland), 12 Maggio 1967.

La seconda, purtroppo, è pur essa segnata da un finale tragico. La personalità magnetica di Stash lo attrae naturalmente ad un altro geniale magnete di quella scena: Syd Barrett, con il quale intraprende un viaggio in Galles, sulle Black Mountains. Proprio in questo luogo, però, la cometa dei Pink Floyd si imbarca per un ulteriore viaggio un po’ più acido, durante il quale perde definitivamente il senno, senza riuscire più a ritrovarlo. Come è  noto, Syd da questo viaggio lisergico non tornerà mai più. Stash, invece, fa fortunatamente ritorno a Londra, ma poco dopo è per lui già ora di ricercare nuovi piaceri estetici. Affacciandosi sul decennio successivo, torna a mettere a frutto le sue doti attoriali, si fa amico Marlon Brando, parte in tour con Joe Cocker e sarà nuovamente protagonista di un’avventura giudiziaria a base di droga, stavolta con Keith Richards. Oggi, Stanislas Klossowski De Rola, Barone di Watteville, vive in una dimora da sempre appartenuta alla sua famiglia nelle vicinanze di Viterbo, in Italia.

 

From Damascus – Not Carnaby Street. I’d never wear clothes that everyone else could get hold of. In fact, I’ve just bought a ‘new’ coat made in 1718 – it’s the only thing I’ve seen that I like. Stash De Rola in un’intervista su Rave Magazine, 1966.

 

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Paul McCartney, Stash, Keith Richards. Olympic Studios, Londra.

 

Grazie dandyinaspic.com, YouTube, “Ugly Things”, Brian Jones, 60s weirdo extravaganza

 

 

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